Uno studio clinico randomizzato pubblicato su The Lancet Neurology ha dimostrato che l’estensione dell’acquisizione della CT angiografia fino ad almeno 6 cm sotto la carena può migliorare significativamente la rilevazione di trombi cardioaortici nei pazienti con ictus ischemico o attacco ischemico transitorio (TIA), rispetto…
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Quotidiano Cardiologia
Arteriopatia periferica e disuguaglianze: impatto della deprivazione socioeconomica su amputazioni maggiori
Uno studio pubblicato su BJS Open ha analizzato l’associazione tra deprivazione socioeconomica, etnia, tipo di amputazione (sopra o sotto il ginocchio) e sopravvivenza post-operatoria nei pazienti affetti da arteriopatia periferica in Inghilterra. In questi pazienti, l’amputazione rappresenta spesso un’opzione terapeutica estrema, adottata dopo il…
LeggiInterazione tra obesitĂ e fibrillazione atriale
Il progressivo incremento della prevalenza dell’obesitĂ a livello globale ha condotto a un’intensificazione degli studi volti a esplorarne le ripercussioni su patologie cardiovascolari croniche. Tra queste, la fibrillazione atriale (FA) rappresenta la piĂą comune aritmia sostenuta nella pratica clinica, associata a esiti avversi rilevanti…
LeggiPersistono disparitĂ nella gestione della malattia arteriosa periferica negli USA
Nel trattamento della malattia arteriosa periferica (PAD), le disparitĂ etniche tra pazienti afrodiscendenti e caucasici rimangono significative, nonostante alcuni segnali di miglioramento. Uno studio di coorte pubblicato su JAMA Cardiology ha analizzato i dati di oltre due milioni di beneficiari Medicare negli Stati Uniti…
LeggiCorrelazione tra PVAT carotideo e ictus cerebrale pregresso
Un nuovo studio pubblicato su Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology ha evidenziato un’associazione indipendente tra la quantitĂ di tessuto adiposo perivascolare (PVAT) attorno all’arteria carotide e la presenza di pregressi ictus cerebrali, suggerendo un possibile ruolo di questo tessuto nella patogenesi dell’ictus ischemico. La…
LeggiTendenze globali nella ricerca sull’ipercolesterolemia dal 2003 al 2023
L’ipercolesterolemia rappresenta ancora oggi uno dei principali fattori di rischio per la cardiopatia ischemica, contribuendo a circa la metĂ delle morti cardiovascolari a livello mondiale. Uno studio pubblicato su Frontiers in Cardiovascular Medicine ha analizzato in maniera sistematica l’evoluzione della ricerca scientifica sull’ipercolesterolemia nell’arco…
LeggiStress e cuore: legame tra mente, infiammazione e ischemia
Lo stress mentale non è solo una condizione emotiva temporanea, ma un potenziale fattore scatenante di eventi cardiovascolari anche gravi. Una recente review pubblicata su General Psychiatry, rivista del gruppo BMJ, ha messo in luce come la risposta psicofisica allo stress possa contribuire direttamente…
LeggiMappata la risposta cerebrale ai ritmi cardiaci nell’uomo
Uno studio pubblicato su Cardiovascular Research ha fornito una dettagliata mappatura della risposta cerebrale ai ritmi cardiaci, gettando nuova luce sulla complessa interazione tra cuore e cervello. Questo lavoro rappresenta un passo significativo verso la comprensione dei meccanismi neurocardiaci sottostanti, con implicazioni potenziali per…
LeggiRischio cardiovascolare. “Terapie semplificate” per pazienti complessi: una risposta concreta alla sfida dell’aderenza
Nel trattamento del paziente ad alto rischio cardiovascolare, l’aderenza alla terapia rappresenta ancora oggi una criticitĂ sottovalutata, ma di grande rilevanza clinica. La strategia della semplificazione terapeutica emerge sempre piĂą come una soluzione efficace, soprattutto grazie all’impiego di combinazioni precostituite di farmaci. Il punto…
LeggiNessun beneficio netto dall’aspirina in prevenzione primaria negli anziani
Un’analisi pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology ha valutato l’utilitĂ dei principali punteggi di rischio cardiovascolare nel guidare l’uso dell’aspirina come strategia di prevenzione primaria nei soggetti anziani. L’obiettivo dello studio era comprendere se gli algoritmi predittivi comunemente adottati possano supportare una discussione sul…
LeggiFattori di rischio cardiovascolare e mortalitĂ precoce post-infarto
Uno studio di coorte pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology ha indagato l’impatto dell’assenza dei tradizionali fattori di rischio cardiovascolare modificabili (SMuRFs) sulla mortalitĂ a breve termine dopo infarto miocardico (MI). L’analisi ha incluso 487.177 individui, tra i quali 15.463 hanno avuto un infarto…
LeggiTerapia antitrombotica singola piĂą sicura della doppia nei pazienti con OAC e coronaropatia stabile
Una metanalisi pubblicata sul Journal of Cardiovascular Medicine ha valutato la sicurezza e l’efficacia della terapia antitrombotica singola (SAT) rispetto a quella doppia (DAT) nei pazienti in terapia anticoagulante orale (OAC) con coronaropatia stabile. Sebbene le linee guida abbiano costantemente sostenuto un approccio semplificato…
LeggiPunteggio AGEF predice la mortalitĂ a 90 giorni nello shock cardiogeno
In un recente studio pubblicato sul Journal of Cardiovascular Medicine, i ricercatori hanno indagato il potenziale valore prognostico del punteggio AGEF (etĂ , filtrato glomerulare stimato e frazione di eiezione) nella predizione della mortalitĂ a 90 giorni per tutte le cause nei pazienti affetti da…
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